Si è svolto nella tarda mattinata di domenica 12 dicembre a Pettorazza Grimani (RO) l’ampliamento, ad opera dei volontari raggruppati all’interno del progetto “centoboschi”, del cosiddetto bosco del “Meandro” di quello che un tempo fu il vecchio corso dell’Adige prima della rettifica del 1783.
Un boschetto quindi sorto lungo un tracciato gravido di storia (una immane opera di rettifica idraulica ad opera della Serenissima e dalle migliaia di manovali da essa ingaggiati raccontata qui) e che andrebbe valorizzata e tramandata.
A marzo di quest’anno “Il Tarassaco” aveva stimolato e supportato un simpatizzante nella realizzazione di un boschetto nella sua proprietà, oggi cresciuto grazie al coinvolgimento di un cittadino confinante: in una sorta di azione dal basso che mette insieme privati cittadini, associazioni e volontari con l’unico fine di lasciare ai posteri uno spaccato di biodiversità ed un mondo un tantino migliore di quello ereditato. Il progetto “centoboschi” ha infatti tra i suoi obiettivi quello di realizzare opere di rimboschimento a beneficio delle comunità ma anche di far riemergere i paesaggi attraverso la riscoperta delle memorie di quei luoghi.
Nella Giornata di oggi sono state messe a dimora un centinaio di piante di essenza autoctone (Acero campestre, Farnia, Fusaggine, Carpino bianco, Frangola, Frassino, Ligustro, Biancospino ecc, che si aggiungono alle altrettante già messe a dimora) con la realizzazione e infittimento di una siepe di 120 metri circa che sarà ottimo rifugio per uccelli e per la fauna selvatica per una superficie complessiva di 5.000 mq. Inoltre sono state inoltre allestite due casette nido per uccelli.
All’evento hanno partecipato una ventina di volontari di “il Tarassaco”, “WWF Rovigo”, Plastic Free” e “LIPU Rovigo”