Alla scoperta degli Odonati fluviali – Calopteryx splendens

Calopteryx splendens, o “splendente comune”, è tra gli Odonati fluviali più familiari della fauna italiana; è molto vistoso per dimensione e colorazioni, con maschi blu metallico con un’ampia banda blu su ogni ala, e femmine verde metallico con ali verdastre più pallide.

Preferisce le acque correnti e parzialmente aperte, evitando torrenti freddi di alta montagna o troppo ombrosi, mentre è solitamente scarsa nei grandi fiumi; è una delle presenze più abituali della ZPS Marice di Cavarzere (VE), dove la si può incontrare da maggio a settembre, osservandola in alimentazione (sono animali insettivori, grandi predatori di zanzare e altri piccoli Ditteri) o in attività territoriale o riproduttiva, quest’ultima soprattutto sul canale Gorzone anziché sul fiume Adige.

Differenze di colorazione tra maschio, a sinistra, e femmina, a destra

I maschi sono molto territoriali, e solitamente rimangono posati su parti di vegetazione sopraelevata in modo da avere una buona visuale sull’ambiente circostante.

La caccia si basa sull’appostamento, come per la maggior parte delle libellule. Sono dotate di grandi occhi compositi e un capo molto mobile, caratteristiche già sufficienti a fornire una vista eccellente; hanno però altri due vantaggi principali sugli altri animali, mammiferi compresi: possiedono recettori cromatici che permettono di vedere una gamma molto ampia di colori (molto più ampia della visione umana), e una rete neurale che riesce a processare una quantità di fotogrammi altissima (oltre 200 al secondo, mentre la visione umana va tra 30 e 60); questa visione “al rallentatore” fa sì che riescano a cogliere anche il movimento più impercettibile.

Anche le zampe, dotate di molte setole spinose, aiutano la presa sugli insetti che vengono catturati in volo; questo insieme di caratteristiche rende di fatto le libellule tra i predatori più efficienti al mondo.

Un maschio appostato sul suo posatoio

Un secondo maschio tenta di scacciare il primo

L’attività riproduttiva avviene in acqua; dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova agganciandole a piante acquatiche sommerse, come Ceratophyllum e Potamogeton, che infatti si trovano abbondanti lungo il Gorzone. Le ninfe che emergeranno dalle uova, a vita acquatica, sono già predatrici; dopo una serie di mute in cui aumenteranno gradualmente di dimensioni, la primavera successiva si arrampicheranno sullo stelo emergente di una pianta acquatica, per completare la metamorfosi nell’insetto adulto.

Una femmina in attività di ovideposizione

L'autore dell'articolo

FRANCESCO FAVA Laureato all’Università degli Studi di Padova in Medicina e Chirurgia, lavora come medico di famiglia a Cavarzere. Appassionato fin dall’infanzia di fauna e natura, ha alcune pubblicazioni scientifiche all’attivo riguardo la fauna entomologica del Veneto e una grande passione per la fotografia. Oltre a collaborare con “Il Tarassaco ODV”, è socio del Fotoclub di Cavarzere e della Società Italiana per lo Studio e Conservazione delle Libellule, ODONATA.IT.