I Gomphidae

Un esemplare maturo di Stylurus flavipes, luglio 2023

I Gomphidae sono libellule di taglia media, con corpo giallo o verdastro e disegni neri; sono caratterizzati dall’avere gli occhi chiaramente separati, e sono abbastanza simili tra loro come aspetto generale e dimensioni. Sono tipici degli ambienti fluviali, soprattutto di grandi fiumi a corso lento e fondale sabbioso o limoso; gli adulti sono abbastanza timidi, e spesso dopo lo sfarfallamento maturano lontano dall’acqua, in terreni circostanti quali campi erbosi incolti o roveti. Sono animali molto sensibili alla qualità delle acque ed ai cambiamenti di habitat, e per questo ottimi bioindicatori; in Italia se ne possono incontrare 7 specie, 3 delle quali inserite in Direttiva Habitat e quindi tutelate a livello comunitario.

Due esemplari maturi di Ophiogomphus cecilia, luglio 2023

Lungo il basso corso del fiume Adige, in particolare tra i comuni di Cavarzere (in località Marice e Rottanova) e Pettorazza, è possibile rinvenire tre specie di Gomphidae; nello specifico, risulta esserci una buona popolazione riproduttiva presso la ZPS “Palude Le Marice” di Cavarzere di Gomphus vulgatissimus (non protetto), Stylurus flavipes (inserito in Direttiva Habitat all. II) e Ophiogomphus cecilia (inserito in Direttiva Habitat all. II e IV).

Gli sfarfallamenti sono tardo primaverili ed estivi (con G. vulgatissimus ad essere il più precoce), e gli adulti si possono incontrare fino ad agosto inoltrato; la numerosità non è elevatissima, ma data la natura molto schiva di questi animali il fatto di riuscire ad incontrarli in maniera stabile è indice di una popolazione senza dubbio in salute ed abbondante.

Un esemplare maturo di Gomphus vulgatissimus, giugno 2024

Le larve dei Gomphidae sono solite crescere infossate nella sabbia fine, preferibilmente coperta di detriti, nelle sezioni centrali e mediane di fiumi e torrenti, preferibilmente con corrente calma; evitano i fondali rocciosi, mentre possono talvolta trovarsi anche in cave, invasi e grandi laghi. I maschi adulti solitamente si posano su rocce e vegetazione riparia; entrambi i sessi in genere rimangono vicino all’acqua, ma si possono nascondere tra le fronde degli alberi vicini, rendendosi difficilmente individuabili.

Un esemplare maturo di Gomphus vulgatissimus in predazione su dittero Tipulidae, giugno 2024

Secondo quanto riportato nelle Liste Rosse IUCN (un elenco ufficiale dove si annoverano le specie a rischio di estinzione e si descrivono i comportamenti da mettere in atto per tutelarle), aggiornate al 2014, non sono considerate specie a rischio immediato, però si sottolinea come siano comunque necessario evitare interventi che potrebbero comprometterne la popolazione. In particolare, queste specie sono minacciate dal dragaggio e dalle opere idrauliche che potrebbero comportare secche nei fiumi in cui vivono le larve, dal taglio degli alberi lungo fiumi e canali e dalle attività agricole che comportano l’introduzione di biocidi nei fiumi.

Pur se anche Gomphus vulgatissimus appare essere in declino come numerosità, l’attenzione maggiore va posta alle altre due specie, citate in Direttiva Habitat: questa prevederebbe per entrambe l’individuazione di zone speciali di conservazione tutelate dalla Comunità Europea, e individua in Ophiogomphus cecilia una specie di elevato interesse comunitario necessitante di una protezione rigorosa.

L’attività della nostra Associazione potrebbe fornire un aiuto concreto in questo senso, contribuendo alla tutela degli habitat già esistenti e individuando nuove zone in cui effettuare rimboschimenti.

L'AUTORE DELL'ARTICOLO

FRANCESCO FAVA Laureato all’Università degli Studi di Padova in Medicina e Chirurgia, lavora come medico di famiglia a Cavarzere. Appassionato fin dall’infanzia di fauna e natura, ha alcune pubblicazioni scientifiche all’attivo riguardo la fauna entomologica del Veneto e una grande passione per la fotografia. Oltre a collaborare con “Il Tarassaco ODV”, è socio del Fotoclub di Cavarzere e della Società Italiana per lo Studio e Conservazione delle Libellule, ODONATA.IT.