La galla, il salice ed il picchio affamato

La galla della quercia è una malformazione a carattere escrescente provocata da insetti imenotteri. In natura esistono tante galle quanti sono gli insetti che le ispirano e gli alberi che le ospitano.

Sono formazioni “tumorali” che possono colpire qualsiasi parte di una pianta. Talvolta esse possono essere causate anche da organismi come batteri, funghi e acari.

Tra gli insetti, i principali responsabili delle galle sono i Cinipidi e diversi ditteri di piccoli dimensioni appartenenti alla famiglia dei Cecidomini, termine che significa “creatori di galle”.

Sin dall’antichità le galle sono state largamente usate nella tintura, per fabbricare inchiostri e nella concia delle pelli, ma anche in medicina per via delle loro proprietà astringenti ed in fine anche per scopi ludici.

Tagliata alla sommità, la galla veniva svuotata del materiale ligneo interno e forata lateralmente. Nel foro si inseriva una piccola cannuccia, in modo tale da formare una piccola pipa. I ragazzi vi soffiavano dentro, tenendo in sospensione nell’aria una pallina (di solito un’altra piccola galla) che facevano abilmente roteare. La divertente competizione tra i giocatori era vinta da chi riusciva a tenere in aria la galla per più tempo senza farla cadere.

Nei giorni scorsi, passeggiando tra i nostri alberi abbiamo notato alcune galle incastonate all’interno della corteccia del salice. Quale la spiegazione di questo fenomeno bizzarro? Nulla di soprannaturale! Anzi, un bel esempio di interazione tra specie animali e vegetali. Galle e semi duri sferici hanno un contenuto succulento per uccelli come il Picchio e la Ghiandaia ma difficile da estrarre. L’uccello in questione, probabilmente un Picchio verde date le dimensioni del foro poco distante, ha usato la corteccia del salice come incudine per agevolare l’operazione di apertura della parte lignea.

L’avessimo visto gli avremmo augurato buon appetito!

Galla prodotta da Andricus caputmedusae
Galla prodotta da Andricus kollari
Il nido del Picchio