Apiario di comunità “Il Pero del Santo”

Monitoraggio

Stato avanzamento del bosco
20%
Biodiversità
18%
Compensazione di CO2
10%
Relazioni sociali
60%

La Storia del Bosco

Bellino era un religioso di origine tedesche. Indicativamente nell’anno 1144, date le sue doti, venne incaricato del Papa di sedare le turbolenze che si erano venute a manifestare nella città allora chiamata San Martino di Variano. Nella diocesi padovana infatti erano allora numerose le famiglie che ingiustamente possedevano dei beni destinati alla proprietà della Chiesa. Si racconta che Bellino nominato Vescovo, di ritorno dalla diocesi di Ferrara, nel tentativo di intervenire presso la famiglia Capovacca, lungo la Via Vespara, fu assassinato da sicari che gli tesero un agguato. L’uomo fu fatto fermare e scaraventato a terra dal suo cavallo ad opera dei loro molesti cani che rabbiosamente lo assalirono e barbaramente massacrato. I sicari lo lasciarono sulla strada pubblica trucidato da colpi di pugnale e successivamente gli abitanti dell’attuale Fratta Polesine si recarono sul luogo del misfatto per raccogliere le spoglie del martire e lo seppellirono in un’arca di marmo all’interno della chiesa intitolata a S. Giacomo.

La Chiesa venne spazzata via dalla rotta di Ficarolo del 1152: catastrofe talmente imponente da deviare il corso del grande fiume allagando campagne e seminando distruzione. I detriti e le acque del Po non risparmiarono le spoglie del martire che parvero sparire nel nulla, insabbiate. Trascorsi circa 137 anni, all’atto delle bonifiche di quei terreni un certo Giovanni Dalla Fratta, a cui toccò la sorte di lavorare il terreno dove un tempo sorgeva la Chiesa di San Giacomo, venne informato che il terreno avrebbe potuto contenere nel sottosuolo le spoglie di Bellino Vescovo. Così Giovanni, con l’aiuto dei suoi figli, decise di iniziare a scavare in prossimità del terreno che gli era stato indicato. Essi, dopo aver scavato a lungo, trovarono effettivamente l’arca contenente le Sacre Spoglie e provarono a sollevarla dal terreno con l’aiuto di numerosi buoi, con l’obiettivo di portarla a Fratta per renderla celebre e illustre per il tesoro che essa potenzialmente doveva custodire. Tanta forza messa insieme non servì a sollevare l’imponente arca marmorea. Così Giovanni venne ispirato ad aggiungere al poderoso numero di buoi due esili mucche che avevano da poco partorito, ed esse, messe a capo del corteo, riuscirono a sollevare l’arca e si diressero così verso l’antica chiesa rurale di San Martino di Variano, anziché verso la Chiesa di San Pietro e Paolo di Fratta Polesine.
Arrivate alla porta di questa chiesa le mucche si fermarono immobili e non riuscirono a proseguire oltre. Sopraggiunto il contadino Giovanni, che proseguiva il suo cammino a passo lento, esso piantò a terra la sua verga di pero che gettò da subito le radici e si protese verso l’alto per germogliare con foglie in un fioritissimo albero di pero: segno inconfutabile della volontà di Dio. Fu così che inevitabilmente le spoglie di San Bellino furono collocate nella Chiesa di San Martino di Variano, accolte dalla grande allegria e gratificazione nei confronti del Martire che gli abitanti del Paese manifestarono.

Fonti: “San Bellino. La storia ritrovata, Biblioteca Comunale di San Bellino 1991 – A cura di C. Corrain e F. R. Milani”

Sono stati messi a dimora circa 250 alberi ed arbusti. Gli arbusti, a valenza mellifera (ligustro, frangola, spincervino, nocciolo, biancospino ecc) in formazione di siepe perimetrale con l’aggiunta di due piccole formazioni boscate (tiglio, salice carpino, ma anche ontano, ecc). Nella parte prospiciente il rustico si è dato vita ad un brolo con la messa a dimora di alberi da frutto di varietà antiche, intervallando con il loro progenitore selvatico ( pero/perastro ad esempio) facendo ben attenzione a lasciare degli spazi di radura o prato di fondamentale importanza per la vita delle api. A tal proposito nelle prossime settimane si andranno a seminare a spaglio delle sementi di miscuglio per avere in primavera una composizione erbacea più ricca e variegata.

La messa a dimora dell’infrastruttura verde che diverrà base dell’apiario di comunità è avvenuta il 12 novembre 2022 . Ampia è stata la partecipazione.

Gallery del bosco

Scheda

Località

San Bellino (RO)

Inizio

12 novembre 2022

Superficie

5000 mq su proprietà pubblica

Partecipanti

80

Arnia

0

Casetta per insetti

0

Casetta per pipistrelli

0

Casetta per uccelli

0

Specie arboree

Acero Campestre (acer campestre)
Biancospino (crataegus monogyna)
Carpino bianco (carpinus betulus)
Ciavardello (sorbus torminalis)
Ciliegio selvatico (prunus avium)
Farnia (quercus robur)
Frangola (rhamnus frangula)
Frassino maggiore (fraxinus excelsior)
Fusaggine (euonymus europeus)
Gelso (morus alba)
Ligustro comune (ligustrum vulgare)
Melo da frutto (varietà antica)
Melo selvatico (malus sylvestris)
Nocciolo (corylus avellana)
Olmo campestre (ulmus minor)
Ontano nero (alnus glutinosa)
Pallon di Maggio (viburnum opulus)
Pero Comune (varietà antica)
Perastro (pyrus pyraster)
Pioppo bianco (popolus alba)
Prugnolo (prunus spinosa)
Rosa Canina (rosa canina)
Salice bianco (salix alba)
Salice viminale (salix viminalis)
Salicone (salix caprea)
Spincervino (rhamnus catharticus)
Tiglio selvatico (tilla cordata)
Viburno (viburnum)

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