Le strade del Sacro a Pettorazza Grimani

Grande partecipazione di amici, soci e simpatizzanti a Pettorazza Grimani, sabato 24 Maggio scorso per l’ultima la tappa delle “Strade del Sacro”. Manifestazione organizzata dall’Associazione “Italia Nostra Sezione di Rovigo” che in questi mesi, in occasione del giubileo 2025, ha accompagnato cittadini e appassionati in diversi luoghi polesani di devozione.

Nel comune mediopolesano, sorto anticamente all’incrocio tra l’Adige la via Annia, insiste un Santuario mariano la cui genesi è strettamente connessa all’atto fondativo della comunità. Il Santuario edificato nel 1691 venne costruito per dare definitiva ospitalità all’affresco di scuola padovana che rappresenta la Beata Vergine Maria, dapprima affrescato sul cippo di confine tra contrapposti possedimenti nel 1519, per poi esser accolto in epoca successiva all’interno del santuario che gli diede dimora definitiva. L’affresco fu da subito oggetto di devozione in forza delle grazie elargite e poi meta di pellegrinaggi e di ex voto che ancora oggi perdurano.

Ma Pettorazza non è solo questo. 

È anche la storia di due popoli soggetti a padroni diversi: Carraresi e Veneziani, che sul finire del ‘700 si trovano, forse loro malgrado, a mescolarsi e dare origine ad una nuova comunità. Pettorazza è la storia simbolo del Polesine le cui rettifiche delle volte dell’Adige costituirono non solo un’enorme opera di ingegneria idraulica ma altresì un grande esperimento sociale, complesso da immaginare a distanza di secoli.

Ad accompagnare il centinaio di persone presenti alla visita Fabio Bellettato, Presidente di Italia Nostra Sezione di Rovigo, la professoressa Andreina Milan ricercatrice universitaria e architetto, Lisa Cesaretto esperta della storia locale e Matteo Cesaretto Presidente de “Il Tarassaco” Associazione che da anni si adopera per promuovere il valore di questo patrimonio culturale.

Il gruppo di visitatori ha fatto visita al Santuario per poi trasferirsi in passeggiata lungo l’argine del fiume Adige presso il complesso rurale di Corte Grimani per visitarne cantine e granai. La corte Grimani ora di proprietà della famiglia Ricciuti-Ranellucci possiede un valore storico e culturale di inestimabile valore, conserva una delle aie più grandi del Veneto e rappresenta una formidabile testimonianza della fatica della civiltà contadina.

A concludere la giornata una merenda organizzata con l’ausilio delle Associazioni locali presso il Gorgo Leze, oasi naturalistica la cui genesi fa capo alla medesima gestione del territorio ed è stata negli ultimi oggetto di rinaturalizzazione ad opera dell’associazione “Il Tarassaco”.

Pettorazza Grimani sicuramente un luogo da rivedere per le sue bellezze storiche e paesaggistiche.

I nostri progetti legati a Pettorazza e alla sua storia

Il Bosco del “Meandro”

PETTORAZZA GRIMANI (RO)

PROPOSTA PROGETTUALE

Lo strodo di Volta Grimana

Recupero paesaggistico-ambientale del percorso del vecchio Adige ante rettifica veneta (1782-1784), a funzione ciclo-pedonale.

La nostra associazione propone la valorizzazione e il recupero d’un percorso storico d’alta valenza testimoniale, paesistico-culturale: per tali ragioni la sua conservazione e riqualificazione costituisce opera di rilevanza strategica nella conservazione della memoria territoriale e comunitaria del sito di Pettorazza Grimani (Rovigo) nel suo complesso.